Divezzamento

Il divezzamento, o nutrizione complementare, è una tappa fondamentale nella vita del neonato sia dal punto di vista nutrizionale sia dal punto di vista sensoriale, psicologico e sociale.
La nutrizione complementare non sostituisce l’allattamento ma lo integra.
Il divezzamento inizia solitamente tra il quarto e sesto mese di vita del neonato, quando il latte della mamma o di formula inizia a non essere più sufficiente per soddisfare i bisogni fisiologici del piccolo, e l’introduzione di alimenti, dapprima semisolidi, e poi solidi, fornisce i nutrienti essenziali per il corretto sviluppo cognitivo e fisico. E’ buona abitudine che dal quarto mese il piccolo inizi stare a tavola con il resto della famiglia durante i pasti, e che gli vengano offerti gli strumenti che saranno utilizzati per la pappa: cucchiaio, utensili da cucina di legno, la tazza di plastica per l’acqua, in modo che possa prendere confidenza e iniziare a giocarci. E’ opportuno comunque iniziare il divezzamento quando il pediatra consiglia, e il piccolo da i segnali di essere pronto, come osservarvi quando masticate, interesse per le pietanze, e quando capite che il latte non è più sufficiente. Gli alimenti che il bambino consumerà nei primi anni di vita influenzeranno l’alimentazione e lo stato di salute che il piccolo avrà da adulto, è per questo essenziale che gli alimenti e i nutrienti forniti durante questo periodo siano sani e equilibrati, e che il bambino si abitui ai sapori della verdura, della frutta, dei legumi e del pesce a discapito dei cibi conservati e grassi, più saporiti ma non salubri.
L’alimentazione complementare è un processo graduale. Ogni 3-4 giorni il genitore potrà provare ad introdurre un alimento nuovo, rispettando la risposta del bambino alla “novità. Non bisogna scoraggiarsi se il bambino sembra non gradire un determinato alimento. E’ noto, infatti, che solo dopo 7-8 esposizioni all’alimento non gradito, il bambino lo accetterà e il suo gradimento durerà nel tempo.

ALIMENTAZIONE DOPO IL PRIMO ANNO DI VITA

Dopo il primo anno di vita il bambino può mangiare tutto quello che compare normalmente sulla tavola, a patto però che si tratti di pietanze semplici e salutari che, secondo la comunità scientifica internazionale, dovrebbero a costituire l’alimentazione base delle persone adulte con buona forma fisica e in buona salute. Le mamme e i papà dovrebbero quindi approfittare della
presenza del bambino a tavola per mangiare meglio, se ovviamente già non lo facevano. Non occorre cucinare apposta per il bambino, vale la pena di ripetere che a tavola non gli si deve offrire nulla di diverso da quello che mangiano gli altri componenti della famiglia che, proprio per questo, devono iniziare (o continuare) a seguire un’alimentazione corretta. E’ bene preferire il “biologico” stando attenti a non confonderlo con l’”integrale”, poco consigliato per i bambini piccoli fino a tre anni in quanto alla lunga può interferire sull’assorbimento del ferro e del calcio